giovedì 5 gennaio 2012

L'OPPORTUNITA', L'URGENZA E L'INIQUITA' DELLE MISURE DEL GOVERNO MONTI (di Maurizio Di Fant)

Il governo Monti ha appena messo mano a misure economiche pesanti, opportune e urgenti nel quantum, ma inique, profondamente ingiuste nei termini. In particolare vorrei dire che ci sono delle situazioni che gridano vendetta in questa Italia. Il caso che vi voglio prospettare è il seguente:
Una signora classe 1955, che per comodità chiamerò Giulia, ha prestato l’attività lavorativa nella sanità a cominciare dal 1974. Dopo quindici anni sei mesi e un giorno, cioè nel 1990, ha chiesto e ottenuto in base alla legge allora vigente la pensione baby. Siamo alla fine del 2011 e il governo Monti vara le nuove misure economiche per far fronte alla crisi.
Nel mentre la signora Giulia classe 1955 gode la sua pensione da ben 21 anni, la sua concittadina e coetanea, di professione artigiana, si vede innalzare l’età pensionistica sino a 67 anni, ovvero la possibilità di percepirla tra dieci anni.
E’ evidente e stride che, mentre la pensionata signora Giulia, ex dipendente pubblico, riceverà tranquillamente la pensione, la pensionanda di professione artigiana, dovrà lavorare e pagare i contributi INPS per ancora dieci anni.
Non serve di certo un professore universitario per capire la disparità del trattamento. Di fatto, due persone della stessa età vanno in pensione con trentuno anni di differenza: la signora Giulia a 36 anni di età e la pensionanda, viceversa a 67. Di fatto i contributi della pensionanda sono serviti a pagare la pensione di gioventù della signora Giulia, alla quale il governo Monti si è ben guardato dal chiedere un minimo contributo di solidarietà. A questa situazione hanno contribuito molti soggetti, che ora si stracciano le vesti, soggetti che avevano allora tutto l’interesse a che le cose andassero nel modo che sono andate.
Va detto che, già allora le organizzazioni sindacali avrebbero dovuto ammettere che, quei trattamenti eccessivamente anticipati, avrebbero fatto saltare l’intero sistema pensionistico italiano.
La pensionanda, di professione artigiana, è naturalmente mia moglie. Io l’ho consigliata per il meglio, poiché non si può stare dietro il banco di una gelateria fino a tarda ora e sino a quell’età. Gli acciacchi fisici, prima che la volontà, lo impedirebbero. Lavorerà quest’anno e poi basta, dunque basta contributi a questo sistema, che nell’arco della vita ti cambia continuamente le regole del gioco, e che a me e non solo, pare profondamente iniquo.
Faremo così, vivremo con quello che abbiamo risparmiato e con la mia pensione, che essendo più anziano di Lei, ho fortunatamente già iniziato a percepire da due anni.
Ogni ulteriore commento mi pare oggettivamente superfluo!

San Daniele Del Friuli, lì 04 gennaio 2012
Maurizio Di Fant

3 commenti:

  1. Quello che stride pesantemente é, che in fin dei conti, chi ha dato di più deve continuare a dare e a dare ancora; chi ha avuto, in base leggi discutibili, continua tutt'oggi a ricevere e continuerà a ricevere ancora. Da un lato, c'è la pensionanda (sigh), che tra l'altro vede applicato in toto il parametro del contributivo, e dall'altro, la baby pensionata che ha goduto e continuerà a godere di privilegi inspiegabili. Di fatto, nel caso della baby pensionata, ogni parametro, ogni logica contributiva risulta inesistente. Trentuno anni di differenza evidenziati dal sig. Maurizio, sono il segno che, in questa Italia, l'equità e la giustizia, nel caso di specie, sono di fatto parole vuote, senza significato alcuno. Insomma, questa evidenziata é un'ingiustizia che non trova gistificazione a nessuna latitudine, ingiustizia, la cui responsabilità morale e civile, le organizzazioni sindacali non possono chiamarsi fuori!

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  2. Intervento di Renzo Riva
    al 28° congresso del PLI
    Roma, 23-24-25 Marzo 2012

    Parte politica

    Gli italiani, nel sistema post-bellico e senza saperlo, hanno sempre vissuto in uno Stato dirigista paracomunista.
    Penserete che sto bestemmiando?
    Come si può definire altrimenti uno Stato in cui il 65% del suo PIL (Prodotto Interno Lordo) era e temo lo sarà sotto altre mentite spoglie, prodotto dalle aziende statali e parastatali?
    Sono stato contro il comunismo di qualsiasi genere ed a qualsiasi latitudine.
    Il nostro segretario De Luca Stefano ha detto che il comunismo è morto e sepolto; peccato però non siano pure morti e sepolti coloro che hanno incarnato il comunismo italiano.
    Ricordiamoci che costoro sono stati allevati alla scuola gramsciana di cui si ricorda la volontà egemonica nel campo culturale e togliattiana della doppia morale.

    Costoro non hanno mai fatto la loro BAD GODESBERG e mai si dicono socialisti pur essendo stati sdoganati da Craxi al Partito Socialista Europeo.

    Gravi errori di Craxi furono quelli rinviare il ricorso alle urne nella crisi dell’anno 1991 su insistenza e con le suppliche di Occhetto e di aver fatto approvare, in co-decisione con l’allora presidente della repubblica Francesco Cossiga, l’atto di amnistia per coloro che sarebbero dovuti essere incriminati per tradimento della Patria per aver ricevuto finanziamenti da potenza nemica ed intelligenza con essa, finalizzate al rovesciamento delle alleanze strategiche nel campo occidentale.
    Io non tesserò alcuna lode a Napolitano, di colui che mai ha chiesto scusa e, da quel che mi consta esserlo ancora, mai ha fatto abiura del suo essere stato e tutt’ora mi consta esserlo ancora, un comunista.
    Monti ha solo tassato e niente tagliato; pertanto non mi unisco al coro di chi ne tesse le lodi.
    Per essere credibile, prima del nefasto articolo 18, doveva tagliare sprechi e privilegi.
    Per me il governo Monti è il governo di Napoletano e Vaticano.
    Dopo 40 anni di comunismo ricco, assicurato dalla DC grazie alla geopolitica ed al campo occidentale, ora conosceremo il comunismo povero a cui ci sta portando il consociativismo tutt’ora imperante.
    Spazi per il Patito Liberale ne vedo pochi e come Diogene vado errante, non erroneo, alla ricerca d’un approdo politico: ero socialista ora sono nel PLI.

    Parte sociale

    Ricordo che la procreazione è una facoltà e non un diritto, nel senso che chiunque è in grado può procreare.
    Pertanto seguire le paturnie di donne che a 60 anni vogliono diventare mamme… per favore a loro costo e beneficio: non a costo pubblico; perché oggi in tempo di vacche magre non riusciremo nemmeno a garantire un servizio sanitario.
    Ognuno è libero di fare del proprio corpo quello che più gli aggrada però anche di pagarne le conseguenze.

    Al pari e prima dell’agenzia delle entrate ci voleva un’agenzia delle uscite perché è inutile buttare soldi nel pozzo di San Patrizio.
    Omosex-transex-plurisex: si stanno per caso facendo dei ponti d’oro all’omo-sex in funzione antiriproduttiva per la riduzione degli umanoidi oggi presenti sul pianeta Terra?
    Sembra che ci siano degli studi internazionali anche ad alto livello.
    Il diritto di famiglia fu voluto per regolare i rapporti fra i copulanti procreanti e per tutelare i figli dalle insensatezze dei genitori.

    (inizio)

    Mandi,
    Renzo Riva
    C.I.R.N. F-VG – Comitato Italiano Rilancio Nucleare
    e
    P.L.I. F-VG – Energia e Ambiente
    renzoslabar@yahoo.it
    http://renzoslabar.blogspot.com/
    Skype: renzoriva1949

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  3. (continua)

    Politica energetica

    Ultimo, ma doveva essere il primo, quello che è l’unico e principale vero problema reale di qualsiasi società moderna
    l’ E N E R G I A.
    Bell’apporto del piffero diedero i socialisti nell’anno 1987!
    Che spinsero a tutto gas e affossarono col referendum il nucleare in Italia.
    Io da socialista mi schierai a favore del nucleare e contro la posizione del mio partito a cui appartenevo in quel tempo.

    L’elettronucleare fu poi definitivamente tombato da De Mita e Andreotti nel 1991/92 superando la moratoria craxiana dei 5 anni e non se ne parlò più.

    Oggi il centro-sinistra con D’Alema & C. per fare i loro interessi e contro gli interessi del Paese hanno provocato l’esito referendario dello scorso anno.
    Avessero invitato gli elettori ad astenersi dal voto… ma non potevano.
    Di Pietro e Vendola li stanno lavorando ai fianchi ed alla fine finiranno suonati come certi pugili.
    Ho lasciato ad ogni congressista, nel proprio posto a sedere, alcuni documenti da me redatti sull’argomento energetico.
    In ogni caso rammento che una penuria energetica ci farà vivere male, mangiare poco e con servizi sociali ridotti al lumicino.
    Che il nucleare abbia provocato 65 decessi a Cernobyl e nessuno a Fukushima e che l’anniversario del primo anno delle devastazioni e dei 30'000 morti provocati dallo tsunami venga ricordato con grande enfasi come la tragedia di Fukushima e non come la tragedia dello tsunami, questo la dice lunga sui mezzi di stampa e televisivi che hanno dipinto in cotale modo distorto la realtà dei fatti.
    In questo caso il giornale della confindustria “Il Sole 24 Ore” e l’inglese “The Economist” sono andati pure oltre propalando falsità da pisciainchiostro.
    Infatti il corrispondente dal Giappone Stefano Carrer scriveva che in Giappone erano funzionanti solo due reattori e fra poco sarebbero stati chiusi per l’uscita dal nucleare.
    Notizia falsa di giornalisti senza deontologia professionale ma servi sciocchi al servizio di chi li paga per questi innominabili servizi.

    La verità è che i reattori che possono essere in funzione fino alla scorsa settimana erano 11 e questa settimana se n’è aggiunto un dodicesimo dopo aver superato gli stress-test.

    Stress-test che subiranno anche tutti gli altri reattori che erano stati spenti in attesa delle verifiche e che verranno messi in servizio appena ricevuto l’ok della AIEA e per decisione politica.
    Diversamente dall’Italia che non si avvede della sua posizione schizofrenica che impedisce la produzione del nucleare sul territorio nazionale ma importa oltre il 13% del totale dei suoi consumi dal nucleare francese, svizzero ed in piccola parte sloveno.

    Nota Personale

    Chi vi ha parlato ha chiesto nell’anno 2005 lo stato di apolidia, volendo rinunciare alla cittadinanza italiana, all’allora presidente Ciampi che, per il tramite della sua segreteria, mi ha fatto sapere di aver passato la pratica al competente ministro degli interni e nonostante i miei solleciti permane inevasa.
    Qui a Roma ricordo il suo miglior sindaco Nathan, apolide ed autore del detto: non c’è trippa per gatti.
    Ecco oggi in Italia non c’è trippa per gatti.
    Grazie, salve.

    Mandi,
    Renzo Riva
    C.I.R.N. F-VG – Comitato Italiano Rilancio Nucleare
    e
    P.L.I. F-VG – Energia e Ambiente
    renzoslabar@yahoo.it
    http://renzoslabar.blogspot.com/
    Skype: renzoriva1949

    (fine)

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